
La #UE ha introdotto il concetto di ‘Autocontrollo’ con un insieme di norme per la sicurezza alimentare Reg (CE) n. 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari, n. 853/2004 sull’igiene degli #alimenti di origine animale e n. 854/2004 sui controlli ufficiali; oltre al regolamento (CE) n. 183/2005 sui requisiti per l’igiene dei mangimi e al n. 1441/2007 sui controlli analitici degli alimenti. A questo elenco fa seguito la normativa sui contaminanti, per es. il regolamento (CE) n. 1881/2007 sui criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari, il regolamento (CE) n. 178/2002 che si occupa della rintracciabilità dei prodotti alimentari; la direttiva 89/2003/CE riguardante l’indicazione degli ingredienti contenuti nei prodotti alimentari; il regolamento (CE) n. 1829/2003 sugli alimenti e i mangimi geneticamente modificati; il regolamento (CE) n. 1830/2003 sulla tranciabilità ed etichettatura dei prodotti OGM.
Per sintetizzare ciò che le aziende devono fare in merito all’autocontrollo HACCP o HARPC, si può dire che ogni azienda che manipola alimenti, anche in una sola delle fasi dal campo alla tavola, deve procedere allo studio, alla progettazione e documentazione di un insieme di regole attraverso le quali definire le procedure di prevenzione dei potenziali pericoli per il consumatore, connessi al consumo dello specifico alimento. Tali regole prendono il nome di Manuale HACCP (Hazard Analysis Critical Control Point) o Manuale aziendale di autocontrollo igienico, dove vengono considerati tutti gli aspetti come i prerequisiti PRP, e le GMP e dare evidenza della sicurezza dei prodotti con analisi di laboratorio.
Le malattie dovute ai cibi contaminati costituiscono forse il problema di salute pubblica più diffuso nel mondo contemporaneo e un’importante causa di riduzione della produttività economica.